Le Donne nell'Accademia

Le donne socie dell'Accademia Gioenia ammontano complessivamente a 39 e hanno rappresentato sempre una minoranza.

La situazione dell'ultimo secolo è illustrata nel grafico (sottostante). La percentuale complessiva di nuove ammissioni di donne si attesta a meno del 10%. Si nota un temporaneo picco nel periodo bellico e un graduale incremento negli ultimi decenni, con un massimo di oltre il 20% nel 2008-2017.

Solo 5 donne furono ammesse nell'Accademia per tutto l'800. La prima fu Jeannette Villepreux Power, socia dal 1835, una naturalista francese che soggiornò a Messina per circa 25 anni occupandosi prioritariamente di molluschi e di fossili. E' ancora oggi nota soprattutto per i suoi studi sulla formazione e riparazione della conchiglia di Argonauta argo e per avere inventato gli acquari per l'osservazione scientifica degli organismi marini. Pubblicò anche una guida naturalistica della Sicilia.

Caterina Scarpellini fu socio corrispondente da Roma dal 15.01.1860. Da astronoma pubblicò fra l'altro osservazioni sul passaggio di due comete, nel 1854 e 1861, e di meteeore. A lei è dedicato un cratere su Venere.

Pochissime sono le notizie concernenti le altre accademiche dell'Ottocento fra cui le francesi Giulia Celeste Rosa Valery, corrispondente da Versailles dal 14.11.1839; Mathilde Elisabette Le Roi, corrispondente da Parigi e moglie del bibliotecario del Re, e Marie Weylandt, onoraria dal Belgio, entrambe ammesse nel 1867.

Nella prima metà del '900 divennero accademiche altre 5 donne, 3 delle quali furono matematiche. La prima fu Pia Nalli, ammessa nel 1928, seguita nel 1938 da Maria Miglio e nel 1948 da Carmela Carbonaro. La Nalli fu docente di analisi algebrica e avviò a Catania una fiorente scuola di matematici. La Miglio e la Carbonaro si occuparono di geometria. Nel 1940 vennero ammesse, Maria Montalto (ricerche mineralogiche) e Albina Messeri, botanica, direttore dell'Orto Botanico di Catania per un biennio.

 

Carmela Carbonaro
Pia Nalli
J. Villepreux Power
Caterina Scarpellini
Albina Messeri