Le Abitazioni Storiche degli Accademici

Gli Accademici nella Toponomastica

Una maniera di misurare la notorietà dell’Accademia Gioenia è quella di conoscere quanto siano presenti i nomi dei soci nella toponomastica di Catania. Nel perimetro urbano sono individuabili circa 55 strade intitolate a soci dell’Accademici a qualunque titolo, nel corso dei quasi duecento anni di attività del sodalizio. Da un lato il censimento rende testimonianza dell’interesse di “fissare” nella memoria cittadina la presenza di personaggi che hanno fatto la storia culturale, politica e scientifica della città, dall’altro curiosamente è facile constatare come moltissime strade siano ignote alla sapienza popolare e alla coscienza collettiva. Questa ignoranza strisciante, che esclude sia la compassione, sia l’ammirazione per figure pubbliche, non è posseduta soltanto dagli abitanti dei quartieri, ma anche di chi amministratore è preposto all’applicazione e alla diffusione della corretta conoscenza della toponomastica. Infatti, si è scoperto che, sparse sul territorio urbano, vi sono strade senza targa, riconoscibili nel loro nome solamente sulla mappa satellitare, ma non individuabili sul terreno all’inizio o alla fine di una via (vedi ad esempio via Scuderi, piazza Riccò, via Fracastoro, via Majorana Calatabiano). Dimenticate! Pur nel valore storico-sociale dell’intestatario.

Ad accademici sono intitolate mozziconi di strade di collegamento (vedi via G. Reguleas, via L. Maddem, via C. Sciuto Patti, via F. Tornabene) o addirittura senza sbocco, cosa che suonerebbe un offesa agli intestatari se costoro potessero vederle oggi. Senza entrare nella polemica di scelte politiche delle varie Amministrazioni comunali succedutesi nel tempo per la “celebrazione” stradale di cittadini assurti a qualsiasi forma di notorietà, ma rimanendo strettamente sul piano del valore scientifico dei soci gioeni, molte appaiono le dimenticanze di studiosi e dei loro miti e segni (vedi Antonino Di Giacomo, Vincenzo Tedeschi, Gregorio B. La Via, Vincenzo Mollame, Achille Russo,  Pia Nalli, Luigi Condorelli, Marcello La Greca, Giovanni Dantoni per citarne alcune).

Soprattutto nella toponomastica ottocentesca, non è possibile individuare, se non in pochi casi, all’interno o nell’intorno di una strada, la presenza della corrispondente abitazione o palazzo signorile del titolare, perché non segnalata o mai rilevata dalla locale Soprintendenza (vedi casa Maravigna, casa Ferrara, casa Gagliani, casa Zurria, casa Sacchero, casa Coppola, etc). Altre abitazioni non esistono più (casa Maravigna, casa Muscatello, casa Monterosso).

La conclusione suggerita dal censimento è che la notorietà toponimica di personaggi illustri che hanno servito l’Accademia e la città è molto flebile. Quasi nessuno si accorge, infatti, che molti accademici gioeni ci spiano dall’alto di molte targhe, vivide o sbiadite, occulte o illeggibili, che segnano i cantoni di strade catanesi.