Prof. Scalia Marina

Dipartimento di Scienze Biomediche
Sezione. di Biologia Generale, Biologia Cellulare e Genetica Molecolare G. Sichel
Via S. Sofia 87 - 95124 Catania - Italy
Telefono: 095 3782074, Fax 095 3782073, E-mail: scalia@unict.it

Nata a Catania il 9 aprile 1954.
Nel 1972 ha conseguito il Diploma di maturità Classica presso il Liceo Classico “M.Cutelli”di Catania.
Ha conseguito la Laurea in Scienze Biologiche presso l’Università di Catania nel 1976 con voti 110/110 e lode, e in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Catania nel 1981 con voti 110/110 e lode. Nel 1982 ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della Professione Medica presso l’Università di Catania. Studentessa interna dal 1976 presso l’istituto di Biologia generale di Catania è stata vincitrice di concorso  per ricercatore universitario con D.R. 9.7.84 per il gruppo di discipline n. 68, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Catania. Dal 1987 è ricercatore confermato della Facoltà di Medicina e Chirurgia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Sezione di Biologia generale, cellulare e Genetica molecolare, Via S.Sofia 87, Catania.
Dal 2002 al 2007  è stata componente del Comitato I.A.C.U.C.(Institutional Animal Care and Use Committee) dell’Università di Catania.
Socia dell’AIBG (Associazione Italiana di Biologia e di Genetica Generale e Molecolare) dal 1998 ad oggi (2008).
Docente interno del Dottorato di Ricerca in Biologia, Genetica umana e Bioinformatica: basi cellulari e molecolari del fenotipo.

Attività Didattica

Dal 1992 al 2008 è docente del Corso integrato di Biologia e Genetica della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Catania.
Dal 1992 al 2008 è docente del corso integrato di “Scienze Biomediche” nella Classe 3 (Classe delle lauree nelle professioni sanitarie tecniche) di Catania.
Nel 2008 è stata nominata docente del corso integrato di “Scienze Biomediche”nella Classe 2 (Classe delle lauree nelle professioni sanitarie tecniche) di Catania.
Dal 1998 al 2008 ha l'incarico dell’insegnamento “Genetica generale” presso la Scuola di Specializzazione in Reumatologia.
Dal 1999 al 2004 è stata docente del Dottorato di Ricerca in Biologia cellulare umana (Università di Messina)
Dal 20003 al 2008 è docente dell’insegnamento “Genetica generale” presso la Scuola di Specializzazione in Genetica Medica di Catania.
Dal 2006 è docente del Dottorato di Ricerca in Biologia, Genetica Umana e Bioinformatica.

Attività Scientifica

I principali temi di ricerca svolti durante la mia attività scientifica sono raggruppabili in due settori:
1) Biomedicina e Bioinformatica (Coordinatore Prof. M.Purrello)
2) Biologia cellulare del sistema pigmentario cutaneo ed extracutaneo.

Ho partecipato al gruppo di ricerca coordinato dal Prof. M.Purrello e, insieme ai suoi collaboratori, ho partecipato a ricerche condotte per la caratterizzazione genetica e molecolare dell’Apparato Generale di Trascrizione di prima, di seconda e di terza classe in Homo sapiens che rappresenta un punto cruciale nell’inizio della trascrizione delle molecole di RNA messaggero e ribosomiale e quindi nella regolazione dell’espressione genica. In collaborazione con Ricercatori del Dipartimento di Matematica ed Informatica dell’Università di Catania, sono stati creati sperimentalmente diversi algoritmi innovativi, notevolmente utili per l’analisi bioinformatica in BioMedicina. AntiClustAl è stato ideato per consentire l’allineamento tra sequenze molecolari e nella sua versione più recente, denominata Rainbow, il programma consente anche l’individuazione di bassi livelli di omologia tra sequenze molecolari sia nucleotidiche che aminoacidiche, che siano comunque filogeneticamente correlate. Inoltre, mediante l’approccio di in vitro e in silico biology ,è stato possibile clonare il cDNA della SOD2 di Xenopus laevis la cui sequenza è stata ulteriormente analizzata mediante programmi di allineamento Clusta W e AntiClustAl.
Era noto da molto tempo (prima metà del 1800) che nel fegato (e in altri organi) di Anfibi e Rettili sono presenti cellule pigmentate, a differenza di quelli degli Uccelli e Mammiferi che invece ne sono privi; da ricerche condotte dal Prof. Sichel (a partire dal 1949) risultava che queste cellule si potevano classificare come cellule di Kupffer e, quindi, come si diceva in quel periodo, come cellule appartenenti al “Sistema delle cellule di tipo istiocitario” e che il loro pigmento, fosse costituito principalmente da melanine, da pigmenti contenenti ferro di origine emocateretica (emosiderina, ferritina) e da lipofuscine. Con un notevole impegno, anche temporale, abbiamo fornito prove ultrastrutturali e molecolari che le cellule di Kupffer di Anfibi e Rettili sono capaci di produrre autonomamente (e non di fagocitare) melanina nei melanosomi, a differenza dei melanociti cutanei che, per un paradigma imperante per molti anni, erano ritenute le uniche cellule capaci di biosintesi melanica.

Pubblicazioni recenti

1. Corsaro C., Scalia M., Blanco A. R., Aiello I.,Sichel G. (1995). 
Melanins in physiological conditions protect against lipoperoxidation. A study on albino and pigmented Xenopus. Pigment Cell Research. vol.8, pp. 279-282 ISSN: 0893-5785

2. Sichel G., Scalia M., Mondio F., Corsaro C. (1997). 
The amphibian Kupffer cells build and demolish melanosomes: an ultrastructural point of view. 
Pigment Cell Research. vol.10, pp. 271-287 ISSN: 0893-5785

3. Di Pietro C., Rapisarda A., Bonaiuto C., Lizzio M.N., Engel H., Amico V., Scalia M., Amato A., Grzeschik k.-H., Sichel G., Purrello M. (1999). 
Genomics of the human genes encoding four TAF11 subunits of TFIID, the three subunits of TFIIA, as well as CDK8 and SURB7. 
Somatic Cell and Molecular Genetics. vol. 25 (3), pp. 185-189. ISSN: 0740-7750

4. Corsaro C., Scalia M., Leotta N., Mondio F., Sichel G. (2000). 
Characterization of Kupffer cells in some Amphibia. 
Journal of Anatomy. vol. 196, pp. 249-261 ISSN: 0021-8782

5. Di Pietro C., Rapisarda A., Amico V., Bonaiuto C.,  Viola A., Scalia M., Motta S., Amato A., Engel H.,  Messina A., Sichel G., Grzeschik K-H., Purrello M. (2000). 
Genomic localization of the human genes TAFIA, TAFIB and TAFIC encoding TAFI 48, TAFI63 and TAFI110, subunits of class I general transcription initiation factor SL1. 
CYTOGENETICS AND CELL GENETICS. vol. 89 (1-2), pp. 133-136  ISSN: 0301-0171.

6. Purrello M., Scalia M., Corsaro C., Di Pietro C., Piro S., Sichel G. (2001). 
Melanosynthesis, differentiation, and apoptosis in Kupffer cells from Rana esculenta. 
Pigment Cell Research. vol. 14,  pp. 126-131  ISSN: 0893-5785.

7. Sichel, G., Scalia M., Corsaro C. (2002). 
Amphibia Kupffer Cells.
Microscopic Research and Technique. vol. 57, pp. 477-490 ISSN: 1059-910X

8. Corsaro C., Scalia M., Sichel G. (2002). 
Rassegna sintetica sui macrofagi residenti del fegato (cellule di Kupffer) di Anfibi e Rettili e loro funzioni. 
Bollettino dell’Accademia Gioenia di Scienze Naturali. vol. 35, pp. 109-143 (Volume in memoria di Marcello La Greca) ISSN: 0393-7143

9. Scalia M., Di Pietro C., Poma M., Ragusa M., Sichel G., Corsaro C. (2004). 
The spleen pigment cells in some Amphibia. 
Pigment Cell Research. vol. 17, pp. 119-127 ISSN: 0893-5785.

10. Purrello M., Di Pietro C., Ragusa M., Di Pietro V.,  Giugno R., Pulvirenti A., Emmanuele G., Travali S., Scalia M., Shasha D., Ferro A. (2005). 
In vitro and in silico cloning of Xenopus laevis SOD2 and its phylogenetic analysis. 
DNA and Cell Biology. vol. 24, pp. 111-116 ISSN: 1044-5498.